Ogni volta che ascoltiamo un telegiornale sentiamo citare la crisi finanziaria. Fino a qualche tempo fa, la maggior parte delle persone pensava che questi termini non li riguardassero, ma fossero unicamente riservati a persone che avevano a che fare con il mondo della finanza. Poi sono iniziati i licenziamenti e tanti lavoratori si sono ritrovati in difficoltà. Manifestazioni, scioperi e slogan contro il governo non bastano a risolvere la situazione. Se una qualsiasi azienda è in difficoltà economica, licenzia.
I più colpiti sono soprattutto i giovani che non riescono ( o non vogliono?) trovare un lavoro. Può anche essere che le loro aspettative siano superiori alla realtà, nel senso che, finchè esiste qualcuno che li mantiene, possono aspettare sperando di trovare un lavoro sicuro. Ma questa è, nella situazione attuale, pura utopia.
Siamo seri e guardiamoci attorno. Le aziende sono in difficoltà e non solo evitano di assumere, ma addirittura licenziano. Il licenziamento è ormai vissuto come una catastrofe non solo sotto l'aspetto economico del problema, ma anche sotto l'aspetto psicologico della persona. Con l'attuale crisi in Italia, forse sarebbe il caso di cominciare a guardare la situazione da una prospettiva differente, evitando di considerare il licenziamento come una disfatta personale, ma rendendosi conto che invece viene offerta un'enorme opportunità. L'opportunità di cambiare mentalità, passando da quella del dipendente a quella del lavoratore autonomo. Le ultime notizie in merito, ci fanno vedere che molte persone hanno preso questa decisione: battere la crisi con il lavoro in proprio. Ed è proprio chi ha sempre fatto un lavoro in proprio che raggiunge l'eccellenza. Oggi più che mai è evidente che il mito del posto fisso è sopravvalutato e il posto sicuro non esiste più come lavoro dipendente. L'unica certezza è data dal lavorare in proprio, dove l'unico responsabile della sconfitta o del successo è l'imprenditore stesso. Il lavoratore in proprio non viene licenziato! Il lavoratore in proprio non ha uno stipendio fisso che non basta ad arrivare a fine mese, ma si crea il suo stipendio da solo. L'inconveniente del lavorare in proprio è che l'imprenditore, se non è in grado di fare al meglio il suo lavoro, non può lamentarsi con nessuno, non può scioperare o manifestare in piazza. Alle persone piace avere qualcuno a cui scaricare le colpe dei loro problemi ma se sei imprenditore le colpe sono solo tue. Al giorno d'oggi è possibile aprire un'attività in proprio senza investimenti, senza passare giorni a svolgere pratiche burocratiche infinite, avendo ritorni sull'investimento decisamente superiori alla media. Proposte di lavoro autonomo ne esistono migliaia, ma la domanda è sempre la stessa: siamo disposi ad impegnarci seriamente per migliorare la nostra situazione economica o preferiamo sperare che il Governo ci aiuti, magari con un sussidio? Rispondere a queste domande non è facile, ma se vogliamo migliorare dobbiamo farlo. E se rispondiamo in maniera positiva dobbiamo impegnarci, vivendo ogni giorno come se fosse l'ultimo. I risultati non tarderanno ad arrivare, ripagandoci di tutte le nostre fatiche.
Siamo seri e guardiamoci attorno. Le aziende sono in difficoltà e non solo evitano di assumere, ma addirittura licenziano. Il licenziamento è ormai vissuto come una catastrofe non solo sotto l'aspetto economico del problema, ma anche sotto l'aspetto psicologico della persona. Con l'attuale crisi in Italia, forse sarebbe il caso di cominciare a guardare la situazione da una prospettiva differente, evitando di considerare il licenziamento come una disfatta personale, ma rendendosi conto che invece viene offerta un'enorme opportunità. L'opportunità di cambiare mentalità, passando da quella del dipendente a quella del lavoratore autonomo. Le ultime notizie in merito, ci fanno vedere che molte persone hanno preso questa decisione: battere la crisi con il lavoro in proprio. Ed è proprio chi ha sempre fatto un lavoro in proprio che raggiunge l'eccellenza. Oggi più che mai è evidente che il mito del posto fisso è sopravvalutato e il posto sicuro non esiste più come lavoro dipendente. L'unica certezza è data dal lavorare in proprio, dove l'unico responsabile della sconfitta o del successo è l'imprenditore stesso. Il lavoratore in proprio non viene licenziato! Il lavoratore in proprio non ha uno stipendio fisso che non basta ad arrivare a fine mese, ma si crea il suo stipendio da solo. L'inconveniente del lavorare in proprio è che l'imprenditore, se non è in grado di fare al meglio il suo lavoro, non può lamentarsi con nessuno, non può scioperare o manifestare in piazza. Alle persone piace avere qualcuno a cui scaricare le colpe dei loro problemi ma se sei imprenditore le colpe sono solo tue. Al giorno d'oggi è possibile aprire un'attività in proprio senza investimenti, senza passare giorni a svolgere pratiche burocratiche infinite, avendo ritorni sull'investimento decisamente superiori alla media. Proposte di lavoro autonomo ne esistono migliaia, ma la domanda è sempre la stessa: siamo disposi ad impegnarci seriamente per migliorare la nostra situazione economica o preferiamo sperare che il Governo ci aiuti, magari con un sussidio? Rispondere a queste domande non è facile, ma se vogliamo migliorare dobbiamo farlo. E se rispondiamo in maniera positiva dobbiamo impegnarci, vivendo ogni giorno come se fosse l'ultimo. I risultati non tarderanno ad arrivare, ripagandoci di tutte le nostre fatiche.
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